sabato 6 gennaio 2018

L'Epifania che ogni festa porta via

È l'Epifania, giunge dodici giorni dopo il Natale, pone fine a tutte le festività, deriva dal greco epifàino (mi manifesto) e si riferisce alla manifestazione divina.
Già nell'antica Grecia il termine Epifania indicava appunto la manifestazione di una divinità, nel 150 d.C. i Cristiani di Alessandria festeggiavano la nascita di Cristo in questo periodo (6 gennaio), sia come il momento della nascita che della manifestazione di Cristo nel mondo.
Nel III secolo l'Epifania raccoglieva i tre segni della presentazione di Cristo: 
Adorazione dei Magi, battesimo di Gesù nel Giordano e il primo miracolo di Cana. 
Tra il 300 e il 400 d.C. la celebrazione della nascita di Cristo passò dal 6 gennaio al 25 dicembre, anche grazie all'attività di Giovanni Crisostomo, passando in questa data il ricordo dell'adorazione del bambino da parte dei Magi e la consegna dei doni nella dodicesima notte dopo il Natale.
Fissare una data per le festività venne reso più difficile anche dalla differenze tra calendario giuliano e gregoriano entrato in vigore in Europa nel 1582, ma il giorno dell'Epifania rimaneva sempre il 6 gennaio.
Ancora oggi i Cristiani Ortodossi celebrano il Natale del Signore tra il 6 e il 7 gennaio e l'Epifania il 19 chiamandola Teofonia (manifestazione di Dio).
Oggi in Italia c'è una figura particolare legata a questa festività, uno dei personaggi più amati della cultura italiana: la Befana.
Derivata da divinità femminili pagane votate a riportare la fertilità ai campi durante l'inverno, la Befana ha avuto una storia molto complessa. Romani, Celti e Germani offrono leggende che potrebbero essere considerate la fonte di questa figura e che mostrano dei tratti comuni con essa; Diana propiziatrice, Sàtia che porta sazietà, le ancelle di Giano e Gaia che volavano sui campi nelle notti di gennaio per fertilizzarli in attesa dei periodi di semina e raccolta, la bestiale Berchta austriaca e molte altre.
Nel Medioevo la Befana venne spogliata di tutte le sue connotazioni pagane e negative mostrando la figura che conosciamo oggi: una vecchietta simile ad una strega, dotata di poteri paragonabili a quelli di una strega, ma completamente diversa. È affettuosa, generosa e la sua scopa volante è un antico simbolo di purificazione delle anime e dei campi in vista della bella stagione. Persino il regime fascista cercò di strumentalizzare la Befana e di renderla uno strumento di propaganda, ma dopo la caduta della dittatura essa riprese il suo ruolo di portatrice di un momento di gioia.
Secondo una leggenda proprio i Magi, in viaggio verso Betlemme, incontrarono l'anziana signora e le chiesero indicazioni. Essi le offrirono di seguirli per portare dei regali al Bambin Gesù, ma ella declinò l'offerta, poco dopo però si pentì di questa decisione e preparò un cestino di dolci da dare in regalo a Gesù. Da allora essa, dodici giorni dopo il Natale, viaggia ovunque a portare i suoi doni a tutti i bambini nella speranza che tra di loro ci sia il piccolo Re.

Viene di notte, silenziosa e gentile, porta i saluti e gli auguri più cari, dodici giorni dopo il Natale per porre fine e inizio a tutte le feste. 
Buona Epifania Lettor!