Ma nell'anno 9 d. C. (in data 9/9/9) in Germania accadde un evento che avrebbe avuto ripercussioni per tutta la storia successiva: la battaglia di Teutoburgo. Anche se più che una battaglia fu un massacro.
Era l'epoca di espansione del neonato Impero Romano sotto la guida di Ottaviano Augusto, il primo Princeps Imperator di Roma. Ottaviano integrava nel suo esercito gli ausiliari, ovvero stranieri che combattevano nelle legioni per ottenere ricchezza e cittadinanza; spesso gli ausiliari erano figli di grandi capi stranieri che venivano romanizzati per essere poi reinseriti nella loro popolazione per facilitare la loro annessione. Uno degli ausiliari, Arminio, fu messo accanto al Magister Varo, per condurre 20.000 uomini, tre legioni, in Germania per espandere i confini oltre il Reno. Arminio però aveva in mente di diventare il re di Germania e prese accordi con alcuni capi tribù per prendere le legioni nelle foreste dove non era possibile schierare i legionari per una battaglia campale. I legionari di Varo furono massacrati e lasciati a marcire sul terreno.
L'Impero ne fu sconvolto: il massacro colpì così tanto i Romani che essi posero sul Reno la loro frontiera definitiva. Se Arminio non avesse tradito e Varo non fosse stato tanto arrogante l'Impero si sarebbe espanso magari fino in Scandinavia e forse anche verso la Polonia e la Russia. Ma questa è ucronia.
Augusto, il 9/9/9, fu distrutto da quel disastro, si dice che quando fu informato di Teutoburgo, il primo Imperatore disse: "Varo rendimi le mie legioni!"
Ma lui fu Imperatore e Principe grandioso di cui ancora oggi, esattamente 2000 anni dopo la sua morte, si parla con ammirazione e onore, Arminio invece, dopo il tradimento, non solo non divenne il re di tutti i Germani, ma morì dieci anni dopo, ucciso dal suo stesso popolo dopo grandi disfatte ad opera di quel Impero che aveva tradito.
Non fare lo stesso errore Lettor, non tradire mai!