venerdì 10 giugno 2016

E l'acqua uccise l'Imperatore

Lettor oggi ti parlo della caduta di un titano.
Oggi, 10 giugno, ricade lo stesso dì del 1190, in cui perse la vita Federico Hohenstaufen, primo del suo nome, Serenissimo Augusto da Dio incoronato, grande e potente Imperatore da Dio incoronato, detentore delle redini dell'Impero Romano, e per misericordia di Dio Re di Germania e Re d'Italia.


Così veniva indicato, come i suoi successori e i predecessori a partire dal uomo che ammirava più di chiunque altro: l'Imperatore Carlo Magno. Quest'uomo, di cui oggi ricorre la data di morte, è conosciuto come l'Imperatore Federico Barbarossa.
Succeduto al padre come Duca di Svevia con il nome di Federico III entrò presto nelle grazie di suo zio Corrado III che era Re dei Romani (di fatto Re di Germania). Alla morte di Corrado ci fu una contesa per la successione a questo trono necessario per diventare Imperatore, tra Federico e suo cugino Enrico che però rinunciò alle sue pretese in cambio del governo della Baviera. 
Era il 1152 quando Federico divenne Re di Germania, tre anni prima di diventare Imperatore del Sacro Romano Impero.
Prese diverse misure per cacciare i Romei (i Romani dell'Impero d'Oriente) dai loro ultimi domini in Italia e per sottomettere tutta la Penisola alla sua autorità.  Quei tempi l'Impero d'Occidente era una sorta di federazione in cui diversi Stati erano formalmente indipendenti ma tributari dell'Imperatore e obbligati a contribuire nelle guerre contro i suoi nemici se necessario. Federico fallì nel impedire ad alcuni di questi Stati (come le città del nord Italia) che si unirono in una lega che costrinse il Barbarossa ad una ritirata dall'Italia. 
Era il 1190 quando Federico iniziò a condurre una crociata in Oriente, ma in quel 10 giugno l'anziano Imperatore fu disarcionato da cavallo e cadde nel fiume Goksu, in Cilicia, nell'Anatolia meridionale. Con la morte di Federico si perse una nuova possibilità di rifondare l'Impero Universale. Tuttavia la leggenda di Federico Barbarossa e la sua potenza rimangono ancora oggi di ispirazione per tutti i popoli dell'Europa.
Secondo una leggenda egli è ancora lì, nascosto nelle montagne della Turingia, con i suoi cavalieri più fidati che, con le ferite guarite e la barba rossa cresciuta a dismisura, aspetta in un sonno magico senza sogni che i corvi smettano di volare su quei monti. 
Quando arriverà quel giorno l'Imperatore uscirà per riportare la sua patria ai fasti originali. Lettor se passi per quei monti e vedi un ragazzino che corre a vedere se ci sono ancora dei corvi gridagli ciò che vuoi, o ci sono o non ci sono.... in base alla tua coscienza Lettor. Il fanciullo riferirà la tua risposta all'Imperatore e se ne ricorderà.

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