Fu un viaggio davvero spaventoso: la sua nave incappò in una tempesta che lo fece naufragare in Brasile dove gli Inglesi lo fecero prigioniero, una volta liberato ripartì per l'Estremo Oriente, passando per Goa e Macao, sopravvivendo ad una grave malattia durante il viaggio. Arrivò a Nagasaki nel 1602 dove avviò scuole di catechismo e diverse missioni dei Gesuiti.
Il Giappone stava vivendo un'era di grande cambiamento: gli Europei avevano importato in Giappone la tecnologia necessaria per realizzare armi da fuoco ormai integrate nell'esercito di Tokugawa Ieyasu che, due anni prima l'arrivo di Spinola, aveva vinto la battaglia di Sekigahara diventando lo shogun al comando delle forze armate nipponiche, il Napoleone d'Oriente. I missionari, i mercanti e gli emissari dall'Europa e dalle Americhe iniziavano ad affluire dopo secoli di isolamento, per non parlare delle trame delle potenze coloniali che miravano a prendere il controllo della posizione strategica del Giappone, le tensioni in quella società millenaria e ricchissima erano davvero gravi.
Carlo Spinola opero in totale 11 anni, durante i quali divenne procuratore e poi Vicario della provincia gesuitica del Giappone nel 1611, ma nel 1614 iniziò un'estesa persecuzione contro i Cristiani, divenuti ormai trecentomila in tutto il Giappone. Non volendo abbandonare i fedeli, Carlo Spinola iniziò a vivere sotto falso nome, a nascondersi e continuando a fare il suo dovere; per anni continuò a cambiare domicilio e a muoversi di notte dopo aver convertito ben cinquemila persone, girava per le case dei Cristiani, confessando, tenendo Messa finché, il 14 dicembre 1618, venne denunciato e arrestato mentre operava in casa di alcuni fedeli: Giovanni Kingocu e Ambrogio Fernandes, vennero anche arrestati altri Cristiani quella notte, tra cui Domenico Jorge, martirizzato quello stesso anno, sua moglie Isabella e suo figlio vennero arrestati insieme a Carlo Spinola e come lui passarono quattro anni in cella in condizioni disumane.
In quel periodo lo shogun Tokugawa e i suoi successori stavano compiendo una grande persecuzione contro i Gesuiti per diverse cause: i calvinisti olandesi temevano che i Gesuiti potessero introdurre il Giappone nelle sfere d'influenza di Spagna e Portogallo ai danni dei loro affari, inoltre alcuni bonzi buddisti, che godevano di grande influenza presso la corte del tenno e lo shogun, erano gelosi nei riguardi dei missionari (i Cristiani giapponesi erano ormai trecentomila) e alcuni temevano la punizione divina per l'allontanamento dalle antiche tradizioni.
Carlo Spinola e altri Cristiani furono rinchiusi nel carcere di Suzuta, posto in cima ad una montagna sferzata dal vento con una coperta, una ciotola di riso, due sardine e un bicchiere d'acqua al giorno, lo stretto indispensabile per rimanere in vita.
Carlo Spinola fu di grande conforto per tutti i fedeli imprigionati e accolse anche alcuni catecumeni giapponesi nella Compagnia di Gesù. Nel settembre 1622 i Cristiani detenuti a Sozuta furono portati a Nagasaki, lì 22 persone furono bruciate vive e altre 30 decapitate per il crimine di essere dei Cristiani.
Era il 10 settembre del 1622, Carlo Spinola dichiarò alle autorità giapponesi che il suo scopo era solo quello di annunciare il Vangelo in Giappone, salutò Isabella il giovane Igniazio da lui stesso battezzato che stavano subendo il martirio insieme a lui. La debolezza causata dalla prigionia lo fece morire prima degli altri, se ne andò cantando una lode a Dio.
La comunità cristiana del Giappone fu quasi completamente annientata da quei decenni di persecuzione.
Carlo Spinola fu beatificato da Papa Pio IX, insieme ad altri 204 martiri del Giappone.
Dimmi Lettor, come giudichi questi eventi? Cosa ti insegna questo 10 settembre?
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