lunedì 30 maggio 2016

L'età della rinascita

Lettor ieri ti ho ricordato di quando Costantinopoli è caduta, ma questo fatto ebbe delle conseguenze. Non so perché, ma ho capito molto tempo fa che, quando una civiltà è sovverchiata e sul orlo della caduta rifiorisce, ritrova la sua identità culturale e assiste ad un ultima fioritura, e il canto del cigno dell'Impero di 2236 anni ebbe un effetto straordinario.
Benché i Turchi la stessero distruggendo e privando di tutte le sue peculiarità (la scienza, la tecnologia, l'architettura, l'amministrazione, il simbolo della mezzaluna, l'arte) la Seconda Roma ritrovò sé stessa e dopo la morte dell'Imperatore e la caduta della Città d'Oriente, i suoi esuli fuggirono in Europa e nelle vecchie colonie imperiali in Italia e in altri luoghi del perduto Impero d'Occidente.
Pur non potendo ricostruire l'Impero i suoi discendenti iniziarono a riportare la cultura, l'arte, il pensiero e la filosofia della civiltà romana e greca che diedero il via a quel periodo di ripresa, pensiero e rinascita che fu appunto il Rinascimento.
Ma Lettor non credere che l'era precedente che, tra l'Impero e il Rinascimento, ci fosse solo buio. Quello che chiamiamo Medioevo è stato un periodo lungo e ricco di ricchezze e di progresso. Sei davvero capace di giudicare Lettor?
Una morte è una rinascita, una fine è un inizio. Però Lettor la vera identità di una grande civiltà non tramonterà mai, perché quando siamo fedeli a noi stessi, quando realizziamo facciamo sempre qualcosa che non tramonta mai. Tu non tramontare Lettor.



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