Nato come una delle tante suddivisioni dell'impero mongolo, l'Ilkhanato era formalmente sottoposto all'autorità del Gran Khan che risiedeva in Cina, anche se di fatto agiva indipendentemente, all'epoca di Gazan il Gran Khan era Kublai.
Il suo bisnonno Hulagu, fratello di Kublai, aveva fondato l'Ilkhanato invadendo la Persia e annettendo territori vastissimi dell'Asia centrale al dominio mongolo mettendo in ginocchio l'Islam in quelle terre e in quanto discendente di Gengis Khan, Gazan Khan era destinato a regnare su tutto quel vasto dominio.
Gazan Khan (qui ritratto al centro mentre accede al suo palazzo) nacque Cristiano e fu battezzato, come tutti i Mongoli, al Cristianesimo Nestoriano. Com'era normale per i Mongoli dopo la conquista della Cina, fu molto influenzato dalla cultura buddista. Dopo la morte del padre dovette combattere una dura guerra civile prima di conquistare il trono. Una volta salito al potere si convertì al Islam, da considerarsi un evento epocale, poiché i Mongoli fino ad allora erano stati i più spietati ed efficienti nemici che la civiltà islamica avesse mai incontrato.
Malgrado la sua fede egli rimase un accanito nemico di diversi stati mussulmani, entrando in guerra specialmente con i Mameluchi sovrani d'Egitto, a cui Gazan contendeva il dominio della Siria. Pur di vincere la sua guerra contro quel nemico l'Ilkhan si alleò con i Crociati e con diversi Ordini Militanti occidentali che, attraverso l'appoggio di Georgia, Armenia e di Cipro, avrebbero portato supporto militare in cambio della restituzione di Gerusalemme. Purtroppo la sconfitta in quella guerra costrinse Mongoli e Crociati alla ritirata. Gazan Khan fu costretto a rinunciare a quell'impresa anche a causa della guerra iniziata contro il Khanato del Ciagatai.
Sua prima e prediletta moglie fu la principessa Kokechin, nipote di Kublai Khan che legò definitivamente la linea di Gazan Khan alla dinastia Yuan. Accompagnare la fanciulla al suo promesso sposo fu l'ultima missione che il Khagan Kublai affidò a Marco Polo.
Gazan si concentrò molto sulle riforme da applicare all'interno del suo Khanato per renderlo più stabile e forte; unificò il sistema monetario, delle misure e dei pesi, rendendo molto più efficiente l'economia del paese. Costruì ospedali e rifugi per viaggiatori e mercanti che in cambio non solo resero più ricco il suo commercio ma stillando dei rapporti dettagliati sui loro viaggi gli rendevano un servizio di spionaggio e sorveglianza senza dover istituire un corpo di spie ufficiali.
La sua fama, tra gli avventurieri europei che lo servirono e lo conobbero fu tale che Gazan Khan diede il suo nome a molti grandi dell'Italia. Se vieni da Verona Lettor, sappi che per la forza di Gazan Khan ebbe il suo nome il potente signore degli Scaligeri, il principe Cangrande.
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