Una leggenda narra che la prima delle dodici fatiche di Ercole fu l'uccisione del Leone di Nemea, un mostro figlio di Tifone e di Echidna e quindi fratello di Cerbero, dell'Idra di Lerna e di molti altri mostri che l'eroe avrebbe incontrato. Il leone aveva una pelle più dura di un'armatura, tanto che le frecce di Ercole non lo scalfirono nemmeno e la grande clava in legno d'ulivo dell'eroe si spezzò sul suo muso. Ercole perse l'indice sinistro durante la lotta ed ebbe bisogno di tre giorni di sonno per riprendersi. Ebbene Lettor, è esistita una razza di felini che rendeva onore al Leone Nemeo.
Le tigri dai denti a sciabola, Lettor, sono stati una razza molto diffusa e temuta. Il più grande e potente esempio di questa razza fu lo smilodonte, lungo fino a due metri, alto 1,45 m al garrese e pesante fino a 400 kg.
Lo smilodonte era diffuso in tutto il continente americano, quando il Sud America si unificò con il nord questi felini la invasero e, fino a 10.000 anni fa, dominarono tutto quel territorio.
Il suo stile di vita era simile a quello dei leoni: viveva in gruppi familiari e i maschi difendevano il territorio. Tutto il gruppo condivideva le prede nutrendosi secondo la gerarchia del branco. La forza delle sue zanne può essere un adattamento realizzato appositamente per spezzare la carotide delle sue prede, come il grande e pesante toxodon.
Lo smilodonte non era un felino veloce, ma era forte e contava su prede altrettanto pesanti e lente o perlomeno catturabili con un buon agguato. Quando i toxodon si estinsero e le prede diventarono più veloci e inafferrabili anche il felino più grande e potente mai esistito cessò di esistere. Avvenne 10.000 anni fa Lettor, per il nostro mondo un nulla.
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