venerdì 14 ottobre 2016

L'ombra portatile

Per inaugurare un nuovo periodo di lavoro e impegno, Lettor (lieto di ritrovarti) inizio a parlarti di un oggetto che in questo periodo mi trovo a dover usare molto spesso. Un'invenzione antichissima, come l'arco, le piramidi e la scrittura, questo strumento può essere considerato un punto d'incontro, un elemento utilizzato da gran parte del genere umano.
I Romani lo chiamavano umbrella, in quanto oggetto portatore di ombra (umbra), termine rimasto invariato nella lingua inglese come molti altri termini latini da essa acquisiti. Sto parlando di lui, un carissimo amico che spesso rappresenta la salvezza: 
L'ombrello, nato in diverse parti del mondo e poi evolutosi in diversi luoghi dal Giappone al Mediterraneo.
Il Giappone ha delle antichissime tradizioni legate agli ombrelli, prima di diffonderli in Cina dove venivano usati come simbolo di potere e prestigio, proprio come in Persia, tra gli Assiri e l'Egitto dei Faraoni.
In Egitto i grandi parasoli erano riservati ai nobili, ai membri della famiglia reale e ai personaggi più illustri del paese. Gli Etruschi, uno dei popoli più antichi, avanzati e misteriosi del mondo antico, svilupparono e diffusero in Italia una struttura simile a quella moderna con un meccanismo di apertura ad incastro. Anche i Greci usavano degli ombrelli e dei parasoli arcaici con scopi rituali. Come in Egitto erano uno status simbol, destinati ai personaggi più illustri della società.
I Romani diffusero l'uso degli ombrelli nella loro società probabilmente dopo averli acquisiti dagli Etruschi o dai coloni greci dell'Italia meridionale. Tra loro erano oggetti decorativi, non riservato solo alla nobiltà, ma a chiunque potesse permettersene uno. Anche oggi però un ombrello fatto di avorio d'elefante sarebbe un lusso per pochi.
Nel Medioevo l'ombrello riacquistò un valore rituale divenendo un simbolo delle più grandi istituzioni europee, tra cui il Papato.
Lo si vede accompagnato all'Imperatore Costantino e alle insegne papali.
Ma non solo i Papi erano accompagnati da questi simboli.
Anche il Serenissimo Principe della Repubblica di Venezia veniva accompagnato da questo illustre simbolo, e protetto dai raggi del Sole durante le celebrazioni pubbliche.
Quindi l'ombrello non è sempre stato uno strumento di uso comune come oggi, per migliaia di anni si è trattato di un simbolo delle grandi istituzioni e dei ceti più altolocati. Inoltre esso è l'ombrello, l'oggetto che fa ombra: prima degli inizi del XX secolo non è mai stato usato per riparare dalla pioggia, ma solo dalla luce del Sole.







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