giovedì 17 novembre 2016

A lui sono succeduti solo i suoi figli

Lettor oggi è il compleanno di Tito Flavio Vespasiano, passato alla storia come Titus Flavius Vespasianus Augustus che fu Imperatore dal 69 al 79 d.C., fondatore della dinastia Flavia.
Nacque il 17 novembre del 9 d.C. a Cittareale, oggi in provincia di Rieti. Non era discendente di una grandissima e antichissima stirpe come Cesare, Augusto e i primi Imperatori, lo si potrebbe definire un borghese che si fece strada con le sue sole forze.
Partecipò alla campagna dell'Imperatore Claudio in Britannia e quando Nerone ascese al Soglio Imperiale iniziò un colpo di sfortuna. Benché fosse un eccellente comandante militare e un politico illustre e rispettato si dice che, mentre assisteva ad una delle declamazioni dell'Imperatore poeta, Tito Flavio finì per addormentarsi. Nerone, offeso, lo esiliò in Grecia per questo, dove il generale si diede all'apicultura, ottenendo il praenomen di Vespasianus che lo distinse dal figlio primogenito, Tito. Quando in Giudea scoppiò una terribile rivolta Nerone si decise a mandare Tito a far rientrare dall'esilio suo padre. Tre anni dopo arrivò il terribile 69, ricordato come l'anno dei quattro Imperatori. 
Dopo la morte di Nerone il potere fu preso dal generale Glaba, alla sua morte prese il potere il generale Otone assassinato da Vitellio che usurpò il potere. Tutto in un solo anno. Alla fine, dopo una feroce guerra civile, nel luglio dello stesso anno Vespasiano conquistò l'Imperium mentre suo figlio trionfava sulla ribellione in Giudea.
Con la distruzione del Tempio di Gerusalemme i Flavii diedero inizio alla diaspora del popolo ebraico, e il bottino di guerra, insieme ad altri accorgimenti dell'Imperatore in persona, fecero raccogliere all'amministrazione i fondi necessari per restaurare l'Impero dopo l'anno dei quattro Imperatori e lasciare enormi monumenti in eredità alle generazioni future tra cui il Mausoleo dei Flavii, il Tempio della Pace e l'Anfiteatro Flavio...
detto Colosseo.
Flavio fece una terribile mancanza però: disse "A me succederanno i miei figli o nessuno!"
Questo è il grande peccato di questo Imperatore. Il vero Impero ha sempre bisogno di evitare l'abominio della dinastia. Infatti, dopo il breve anche se fortunato Principato di Tito, il successore di Vespasiano fu suo figlio Domiziano, un mostro.
Tuttavia Lettor Vespasiano fu particolarmente potente e forte, infatti, alla sua morte, disse: "È opportuno che un Imperatore muoia in piedi!"
Dopo la morte di Vespasiano l'Impero Romano era forte, unito e consolidato e ci ha lasciato grandi eredità. 
Scherzava sempre quel ex apicoltore arrivato al vertice del mondo anche quando pronunciò le sue ultime parole prima di morire:
"Purtroppo sento che sto per diventare un dio!"







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