mercoledì 16 novembre 2016

Onore al grande Inca

Lettor oggi ti parlo del 16 novembre del 1532 quando finì un mondo straordinario e misterioso. Fu il giorno in cui Francisco Pizarro, conquistatore nel nome del Sacro Romano Imperatore Carlo V, catturò Atahualpa, ultimo Inca.
Certe volte Lettor si indica il popolo degli Inca, ma in realtà questo è il titolo che spettava al sovrano del più grande Stato dell'America precolombiana. Questo Stato, comunemente chiamato impero Inca, in realtà si chiama Tawantinsuyu (Paese delle Quattro Strade).
Un domino che passava per Perù, Ecuador, Cile, Argentina, Bolivia e Colombia. Il centro di questo Paese era la città di Cuzco, nell'omonima valle la cui colonizzazione aveva dato inizio a questa civiltà intorno al 1250.
Atahualpa nacque quando il Tawantinsuyu era arrivato all'apice dell'espansione. Suo padre era l'Inca Huayna Capàc e sua madre la principessa Pacha, erede di Quito e del regno collocato in Ecuador, non era l'erede al trono quando suo padre e il fratello maggiore morirono di vaiolo, ma fu il secondogenito Huascàr ad ascendere al trono. Atahualpa aveva tuttavia l'appoggio dei capi militari che lo ritenevano molto più meritevole del fratello. Dopo una divisione pacifica del Paese e anni di pace in cui Huascàr regnava su Cuzco e Atahualpa su Quito iniziò una feroce guerra che vide vincitore il potente esercito settentrionale che fece di Atahualpa il XIII Inca. A causa di ciò egli non viene considerato realmente legittimo sovrano: per alcuni fu un usurpatore che prese il trono con la forza, per altri era il capo di quella che doveva essere una nuova dinastia di sovrani peruviani. Dopo la sua vittoria sul fratello arrivò il primo ambasciatore spagnolo.
Arrivò in seguito il giorno della sua fine quando fu catturato da Pizarro in quel 16 novembre che segnò il momento in cui il grande mondo degli Inca è tramontato per sempre.




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