venerdì 22 gennaio 2016

Cade il Khan, sorge la Russia

Lettor oggi ti parlo di un grande Giovanni, meglio dire Ivan, terzo del suo nome, figlio di Basilio II, principe di Mosca, nato nel 22 gennaio del 1440. Suo padre Basilio era il principe della dinastia dei Daniilovici, favoriti dai Khan dell'Orda d'Oro che all'epoca dominavano il Principato di Mosca, viene descritto come un uomo forte, un sovrano dalla volontà di ferro e non è difficile da credere: Basilio dovette lottare contro uno zio per ottenere il trono che suo padre gli aveva lasciato, una dura guerra in cui aveva perso la vista. Si dice che Ivan, suo figlio, lo conducesse, sostenesse e aiutasse il padre a sostenere un grande governo. Un ottimo modo per imparare dal padre a condurre il principato destinato a diventare un grande Stato.
La Rus' di quel periodo era sottomessa al "giogo tartaro" da due secoli circa, da quando Batu Khan, un nipote di Gengis Khan, aveva invaso il territorio rendendo la Rus' la conquista più occidentale dei Mongoli.
I principi della Rus' mantenevano il diritto di governare i loro potentati sotto l'autorità del Khan e alcuni riuscirono a prosperare sotto la fiducia del Khanato dell'Orda d'Oro e alcuni, specialmente Mosca, riuscirono ad ascendere fino al rango di grandi potenze regionali.
Nel 1462 Ivan succedette al padre avviandosi alla strada che lo avrebbe reso l'unificatore della Russia. Ivan sposò la principessa Zoe Paleologa, conosciuta anche come Sofia Paleologa, nipote di Costantino XI Paleologo, l'ultimo Imperatore di Costantinopoli. Questo fu un evento molto importante perché permise alla Russia di ricevere l'etichetta, i codici, i modi e i sistemi di comportamento e politica che, una volta sviluppati nell'Impero, lo avevano sostenuto perfettamente per una storia millenaria. 
Ivan fu molto prudente nella sua espansione e seppe cogliere il momento opportuno per guidare la riscossa del suo popolo. Una volta annessi i principati russi confinanti a Mosca e aver organizzato la sua corte, Ivan fece arrivare degli ingegneri, artigiani, maestri d'armi e artificieri dall'Italia che costruirono a Mosca un grande arsenale in grado di equipaggiare l'esercito moscovita di cannoni e archibugi. Oltre a ciò Ivan seppe approfittare di un colpo di fortuna di cui ti ho parlato qualche giorno fa. Ti ricordi Lettor di Timur Barlas, lo Zoppo di Ferro Tamerlano? Anni prima questo condottiero aveva indebolito l'Orda d'Oro abbastanza perché il Gran Principe di Mosca sputasse e calpestasse la lettera scrittagli dal Khan Akhmat che gli chiedeva i tributi per l'Orda. Ivan III fece uccidere tutti gli emissari del Khan tranne uno affinché dicesse al signore dei Tartari che dalla Rus' non avrebbe avuto più nulla.
La reazione di Akhmat Khan fu feroce e immediata, due spedizioni punitive che l'esercito di Ivan respinse brillantemente.
Nei quattro anni successivi tuttavia il Gran Principe dovette affrontare il tradimento di due suoi fratelli e l'alleanza tra il re Casimiro di Polonia e il Khan Akhmat. Ma Ivan era astuto ed ebbe l'astuzia di allearsi con un potente signore mongolo: il Khan di Crimea. Questi era un nemico di Akhmat che ebbe un buon tornaconto per abbattere il prestigio dell'Orda d'Oro. Ivan riuscì a radunare diversi boiardi sotto il suo comando e affrontò Akhmat Khan mentre il Khan di Crimea bloccava l'esercito di Casimiro.
Akhmat Khan si mise a percorrere il fiume Oka per invadere i territori moscoviti da ovest. Ad un certo punto i Tartari cercarono di guadare il fiume Ugra, dove una porzione dell'esercito di Ivan bloccò la loro avanzata per quattro giorni. Quando Ivan III arrivò nella città di Kremenec, in vista dell'Ugra, con il resto dell'esercito era riuscito a riconciliarsi con i fratelli che, nei diciassette giorni successivi, arrivarono con le loro forze mentre Akhmat Khan aspettava speranzoso l'alleato Casimiro che non sarebbe mai arrivato.
Quello fu il Gran Confronto sull'Ugra, dove per giorni i due grandi eserciti della Rus' e della Grande Orda si confrontarono senza scontri, senza battaglie e senza nient'altro che urla, spionaggi, sguardi di sfida e ambasciatori che permettevano ad entrambi i sovrani di prendere tempo.
Tuttavia l'esercito del Gran Principe di Mosca riceveva sempre più rinforzi mentre quello del Khan diminuiva colpito dalle epidemie, dalla fame e dallo sconforto. Ad un certo punto Akhmat Khan fu costretto a ritirarsi e Ivan III divenne il supremo signore di tutte le Russie, l'unificatore di quel paese che avrebbe costruito con l'eredità dell'Impero e la forza di un grande popolo, facendo sì che suo nipote, Ivan il Terribile, figlio di suo figlio, diventasse il primo Cesare di Russia, il primo Zar.
Buon compleanno Gran Principe Ivan III di Mosca.

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