Con questo documento, rivolto ai vescovi spagnoli, il Sommo Pontefice si dichiarava addolorato del comportamento assunto dai cosiddetti Cristiani che erano sbarcati nelle Isole Canarie riducendo in schiavitù gli indigeni locali. Per volontà della Santa Sede tutti gli schiavi, anche quelli venduti ed espatriati, dovevano essere immediatamente liberati senza richiedere alcuna ricompensa entro quindici giorni dal ricevimento della Bolla. La pena era la scomunica, vale a dire l'espulsione perpetua dalla civiltà Cristiana poiché non era degno di tale civiltà mentire, ingannare e promettere una vita migliore a della gente ingenua solo per togliere loro la libertà e farne una proprietà. Purtroppo fu necessario per la Chiesa ribadire questo concetto per altre tre volte negli anni successivi e non venne sempre ascoltata. Papa Eugenio IV si espresse contro la schiavitù non perché fosse qualcosa di sconveniente rispetto ad una rivoluzione industriale che rendeva gli schiavi inutili ormai, ma perché conosceva il suo dovere.
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