Salmo 91, XI
Mi ricordo di Davide, il grande Re di tutto Israele, era vissuto mille anni prima del mio viaggio. Figlio di un pastore, pastore lui stesso, un ragazzo forte e fiducioso, incredibile come sia potuto diventare il più grande re che quella parte del mondo abbia mai visto.
Ricordo che Davide peccò, ma si pentì, pagò con un giusto dolore e dopo fu ristabilito con la promessa che dalla sua discendenza sarebbe nato il nuovo Re del mondo. Questa fu la storia che il saggio Melchiorre volle raccontare al centurione Scauro.
"Quindi tu credi che questo nuovo re stia per nascere?" chiese il Romano.
"Vedi quella stella?- disse Melchiorre indicandomi- essa indica che questo evento sta per accadere."
"Davvero credi che quella stella indichi qualcosa che riguarda questo mondo?"
"Sappi amico mio che dalla lettura degli astri si possono prevedere le vie del futuro, se Iddio lo permette. Se non sbaglio anche il tuo popolo pratica la lettura degli astri" rispose il Mago.
"Quando qualcuno vede una stella come un buon auspicio allo stesso tempo c'è qualcuno che la interpreta come un segno infausto. Se fosse vero quello che dici allora Cesare dovrebbe temere il re che nascerà" rispose il centurione che non prendeva davvero sul serio le parole del saggio d'Oriente.
"Egli sarà Re anche di Cesare, ma il suo regno non è di questo mondo, quindi i sovrani della terra non dovranno temerlo poiché non reclamerà niente di più di ciò che gli appartiene."
Il Romano non era molto convinto e non lo fu nemmeno quando la carovana fu in vista di Gerico.
"Sai che alcuni Giudei mi hanno raccontato che un grande esercito un tempo abbatté le mura di questa città con un grande urlo?" chiese ironico Scauro.
"Sì, fu il popolo di Israele a sconfiggere i Cananei di Gerico in quel tempo, ma avvenne molto tempo prima di Davide, quando ancora si necessitava di fare guerra."
"La guerra è sempre necessaria, altrimenti Saturno sarebbe ancora re del mondo e questa sarebbe l'età del oro" rispose Scauro mentre passavano le porte di Gerico.
"Quando verrà il Regno di quel Re che nascerà da Davide un'era come quella che descrivi tornerà per tutti" rispondeva deciso Melchiorre.
"E tutto questo inizierà a Gerusalemme?"
"Sai cosa vuol dire Gerusalemme? Colle della pace."
Scauro guardò il Mago per alcuni istanti prima che questo gli dicesse: "Dio guidi il tuo cammino amico mio."
Melchiorre si diresse verso una locanda davanti alla quale erano seduti degli uomini che aveva riconosciuto.
Quando fu sceso dal suo cammello il Mago salutò i due ricchi e nobili signori che stavano correndo verso di lui. Lo salutarono come ci si saluta tra fratelli, perché erano questo in effetti, altri Magi come lui.
Melchiorre era il più anziano e gli altri due, Gaspare e Baldassarre erano stati suoi allievi prima di vedermi nel cielo e decidere di partire anche loro per vedere il re che stavo annunciando.
Io continuavo a volare e certe volte passavano altri vicino a me, un giorno passò anche Gabriele che mi indicò la via da seguire perché quei saggi non sbagliassero strada, infatti stavano andando a Gerusalemme, ma la capitale del regno non era la loro meta.
Fu in quel occasione che il gentile Gabriele mi raccontò della sua più grande impresa.
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