martedì 22 dicembre 2015

Avvento XVIII

"Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà."
                                                                                                                 Matteo, XXIV, 42

Vidi che Gabriele stava scendendo a grande velocità sulla Giudea, stava scendendo la sera e i tre Magi si erano appisolati sotto un sicomoro mentre i loro servitori montavano un accampamento dove passare la notte. Gabriele si fece invisibile e più evanescente dell’aria, per lui era semplice entrare nell’aurea di quegli uomini e apparirgli. Quando gli uomini dormono le loro menti si aprono a percezioni superiori rispetto alla loro capacità di comprensione, non sempre si ricordano di ciò che vedono e comprendono in questo stato. Ma quella sera i Magi avrebbero ricordato.
“Voi- disse Gabriele ai Magi dopo aver unito i loro sogni- state andando ad onorare il Re Bambino che nascerà nella città di Davide domani notte. Il vostro viaggio è benedetto, ma non dovete tornare dal re Erode a Gerusalemme, non gli dovete dire come trovare il Bambino.”
“Messo dell’Altissimo…. Perché ci viene proibito di dire al re di Gerusalemme come trovare il Messia d’Israele la cui nascita tu ci annunci nella sera del nostro arrivo?” chiese Melchiorre.
“Perché Erode crede che il Regno del Messia sia di questo mondo e teme che il suo destino sia perdere il trono per mano del Bambino. Per questo folle motivo Erode non deve sapere dove e come trovare il Re che sta per nascere, altrimenti di certo lo farà uccidere” disse Gabriele.
“Ma…. messo divino, noi abbiamo dato la nostra parola che avremmo avvertito il re dopo aver onorato il Bambino. Dobbiamo dunque diventare bugiardi?” chiese Gaspare.
“Siete sciolti da qualunque vostro impegno, ma per il bene del Bambino e del mondo, non tornate a Gerusalemme dopo averlo onorato, passate per il deserto verso il vostro paese.”
I Magi si svegliarono in quel momento, i loro servitori stavano iniziando a cuocere arrosto alcune quaglie comprate da una fattoria non molto distante, il loro profumo era davvero inebriante, ma i tre signori non pensavano affatto a mangiare.
“Avete sognato anche voi, figlioli?” chiese Melchiorre.
Dopo essersi guardati l’un l’altro i sapienti d’Oriente compresero che non erano affatto reduci di un semplice sogno.
“Dirigiamoci a Betlemme- disse Baldassarre- ma dopo andiamo per la via mercantile dei Nabatei, così potremo tornare nella nostra patria senza passare per Gerusalemme.”
“Giusto. Io lo sentivo che di re Erode non ci si può fidare” disse Gaspare dopo essersi alzato in piedi.
Il giorno dopo i Magi erano quasi in vista di Betlemme quando si perdettero; la loro guida li aveva condotti in un territorio montagnoso, con diverse gole e nessun sentiero battuto.
“Dove ci hai portato incapace?” chiese Gaspare alla guida.
“Un po’ di pazienza signori, è facile essere disorientati in questo terreno, ma vi assicuro che…”
“Aspettate- disse Melchiorre- lassù c’è una donna, forse ci saprà dire che strada prendere.”
Era in effetti una donna molto anziana stava camminando su uno dei crinali, raccoglieva legna dagli arbusti nei dintorni.
“Lassù- gridò Melchiorre- ci sai dire come arrivare a Betlemme?”
“Perché cercate quel villaggio? Non ci sono altro che pecore a Betlemme” gridò l’anziana donna.
“Stiamo andando ad onorare il nuovo Re del mondo che nascerà lì” gridò il Mago.
“Ma di che parlate? Non ci sono re qui e non ne abbiamo bisogno. Io ho il mio da fare…. ma Betlemme la trovate sulla strada alla fine di questa gola: andate verso est e poi proseguite dritti a sud.”
“Grazie! L’Altissimo guidi i tuoi passi!” disse Melchiorre riprendendo la strada.
L’anziana tornò a cogliere la sua legna e a seguire i suoi passi. Poco dopo ripensò a ciò che le aveva detto quello straniero: un Re che nasceva a Betlemme, un Re Bambino.
“Voglio andare a fare un regalo a questo Bambino” si disse l’anziana. I Magi però erano ormai lontani, ma lei non si rassegnò e decise di cercare il Bambino per portargli un dono. Non c’è ancora riuscita, ma continua a fare doni a tutti i bambini che incontra, nella speranza che uno di loro sia il Re.
I Magi intanto, procedevano verso la loro meta ormai in vista.



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