martedì 8 dicembre 2015

Avvento VI

D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
                                                              Luca, I, 48.


Quando i Magi si rimisero in viaggio vidi che sarebbero arrivati a Gerusalemme rimanendo comunque nei tempi previsti, mentre Giuseppe e Maria proseguivano verso sud con la carovana di quelle gentili persone che li avevano soccorsi. Tutto stava procedendo come fissato.
Gabriele era vicino a me per assicurarsi che stessi seguendo la giusta direzione.
“Ricordati di rimanere in linea con la costellazione della Vergine, mantieni sempre questa inclinazione con la cintura di Orione e non essere troppo veloce, abbiamo ancora molto tempo da far scorrere prima che sia il momento.”
“Chiedo scusa illustre messaggero, ma se permetti credo di sapere cosa sto facendo.”
Stavo già pensando che l’avrei pagata cara quando lui mi rispose: “Ti chiedo scusa. Il fatto è che ogni cosa deve essere perfetta oggi.”
“Se posso permettermi non credo di averti mai visto così nervoso…. A dire il vero non ti ho mai visto nervoso eccellente Gabriele.”
“Vorrei vedere te al mio posto- disse l’angelo guardando in basso- andare ad annunciare la nascita del Signore alla futura Regina del Cielo. Anche per me non è una cosa da poco.”
“Ti andrebbe di dirmi come andò?” chiesi con rispettosa curiosità.
“Lui mi mandò prima da Zaccaria a dargli il messaggio della nascita di suo figlio. Povero Zaccaria; fu incredulo e come sai ci sono sempre delle penitenze per chi non ha fede” disse Gabriele.
“Ma è normale che fosse incredulo; per gli Uomini, maschi e femmine, ci sono dei tempi per avere figli e andare oltre la natura….”
“Sai bene che nulla è impossibile. Chi lo dimentica ha bisogno di ricordarselo, ti ricordi di Mosè?”
“Come potrei dimenticarlo? Aveva avuto fede in Dio in tutto e per tutto per anni, con la sua fede aveva aperto il mare eppure…”
“Eppure il Signore gli proibì di entrare nella Terra Promessa, ma solo di vederla, perché la sua fede aveva vacillato a Mèriba di Kades, quando colpì la roccia due volte, dopo che il Signore gli aveva detto di farlo una volta sola- commentò Gabriele- dopo tutto era un uomo anche lui. Ma ora è molto di più, come coloro che credono, proprio come lo è Maria.”
“Maria…. ma perché proprio lei?” chiesi.
“È stata scelta per questo da prima della Creazione, da prima dei tempi, da prima della materia e dell’energia. Lei è l’umile, pura e innocente che lava il peccato di Eva e di Adamo. Lui mi mandò a casa di Maria quando sua cugina Elisabetta era già al sesto mese. Mi ero preparato il discorso molto prima, credo di aver balbettato un po’, ma doveva essere fatto e lo feci” disse l’angelo guardando verso la strada in cui quella carovana si muoveva.
“Come andò?”
“La salutai e le dissi che il Signore era con lei. Fu molto scossa e spaventata, così le spiegai cosa stava per accadere e lei mi diede ascolto. Non capiva come fosse possibile che stesse per avere un figlio in quanto Vergine. Le dissi che sarebbe stata opera dello Spirito e che il suo bambino avrebbe ricevuto il trono del suo avo Davide, come era stato promesso” mentre diceva queste parole l’angelo guardava con ammirazione e gioia verso la Terra.
“Lei cosa rispose?” chiesi.
“Fu meraviglioso: accettò subito ciò che stava per ricevere e disse –Eccomi-, pronta a fare ciò per cui era stata scelta. Ti dirò, non ho mai visto nessuno con più fede.”
“Persino da qui ho sentito Mosè esultare” dissi.
“Dovevi sentire come si è rallegrato Abramo” disse l’angelo.

“Quello che sta cominciando qui è davvero un grande periodo per tutti- dissi- guarda laggiù: i tre sapienti d’Oriente sono arrivati alla capitale: gli stanno aprendo ora le porte.”  

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