venerdì 25 dicembre 2015

Avvento XXI

"Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Egli ama."
                                                                                                          Luca, II, 14

La casa del fratello di Simeone era su una piccola collina, in cima alla città. Quando arrivarono a Betlemme i tre Magi seguirono i contadini con la mia luce che risplendeva su di loro. La luce del mondo brillò in quella grotta in cui era stata scavata una stalla, che per quelle persone era un luogo accogliente dove la gente abitava insieme ai suoi beni più preziosi.
La generosità di quella grotta la benedì per l’Eternità.
Vidi i pastori che ammiravano il Bambino, deposto in quella mangiatoia, con la sua bellissima madre che lo copriva e guardava con timore e allo stesso tempo gioia coloro che venivano ad adorare il Bambino.
“Come si chiama?” chiese Sara.
“Gesù…. il suo nome è Gesù” disse Maria.
Dopo pochi secondi arrivò anche un giovane vestito in maniera diversa rispetto ai contadini; era un servitore caldeo che apriva la strada ai suoi padroni. I tre Magi apparvero nella caverna e si inginocchiarono davanti al Bambino nella mangiatoia. Simeone rimase sconvolto da quella visione; ricordava ciò che era stato letto al re Erode…. ed era vero! Era tutto vero!
“A questo Bambino….” il Mago fu interrotto dalla visione di un uomo avvolto in un mantello rosso che si era presentato nella stalla, dopo essere entrato dalla porta della casa. Era un Romano, uno dei Magi lo riconobbe, e c’erano altri come lui a seguirlo. Passò presto la sorpresa di vedere dei Romani nella stalla, anche i nuovi arrivati erano sopraffatti dalla sorpresa e dalla meraviglia.
“A questo Bambino- riprese il Mago posando uno scrigno a terra- io porto in dono l’oro. Questo simboleggia il fatto che egli è il Re del mondo.”
Un altro Mago si inginocchiò davanti alla mangiatoia e posò un’ampolla aprendola e facendo spargere un ottimo profumo nella stanza. Poi disse: “A questo Bambino io porto in dono la mirra, che protegge dalle malattie e purifica i corpi, perché egli si è fatto uomo come tutti noi.”
Il terzo Mago si avvicinò ad un braciere dove il fratello di Simeone aveva acceso un fuoco per riscaldare la stanza, vi buttò dentro una polvere che bruciò rilasciando un profumo dolcissimo. Si inchinò anche lui accanto ai suoi compagni di viaggio e disse: “A questo Bambino io porto in dono l’incenso, che è il profumo delle preghiere degli Uomini. Questo è perché egli è di natura divina.”
Scauro cadde in ginocchio, incapace di comprendere quello che vedeva ma anche lui rapito da ciò che stava accadendo.
Lui, così piccolo e indifeso, così innocente, stava ricevendo il benvenuto in un mondo che era venuto a salvare.
Ero in Cielo quando sentii la risata che veniva dal Trono. Lui era felice, era lieto di ciò che stava accadendo e che tutto fosse compiuto come aveva predisposto.
Le schiere del Cielo e l’Altissimo dissero queste parole potenti quel giorno: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli, e pace in terra a tutti gli uomini di buona volontà. E tutte le genti verranno in pace ad adorare questo Bambino.”
Questo è il mio racconto, la storia del primo Natale. Quel giorno io brillai, fu realizzato il mio sogno perché si compisse il destino del mondo, della salvezza che fu introdotta nel mondo grazie alla speranza nata da un Bambino che salvò tutti coloro che gli diedero ascolto.
Io brillerò ancora, nel giorno del ultimo Natale, quando quel Bambino tornerà, quando lo Sterminatore sarà andato trionfatore a Gerusalemme, quando la morte sarà sconfitta. Io brillerò ancora quel giorno, ma non so quando, nessuno sa quando sarà l’ultimo Natale.
Ma non è questo, oggi è un nuovo Natale e dalle stelle arriva per te, che leggi queste parole, un nuovo augurio, una  nuova richiesta: siate felici, è Natale.

Auguri a te che leggi questo mio racconto, auguri di un buon Natale, a te e a tutti coloro che ami.

2 commenti:

  1. Toccante vivido e puro.
    Grazie Carlo per questo tuo dono in questo Natale. Continuiamo a camminare nella luce del Bambino. Lucia

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  2. Toccante vivido e puro.
    Grazie Carlo per questo tuo dono in questo Natale. Continuiamo a camminare nella luce del Bambino. Lucia

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