martedì 22 marzo 2016

Il codice Pinturicchio

ritrasse sopra la porta di una camera la signora Giulia Farnese per il volto di una Nostra Donna e, nel medesimo quadro la testa d’esso papa Alessandro che l’adora.

Con queste parole Giorgio Vasari, grande storico dell'arte rinascimentale e dei suoi protagonisti, descrive qualcosa che per secoli ha fatto pensare ad un errore, ad una maledicenza o addirittura ad una pura e semplice menzogna in cui il Vasari era caduto. E invece....
Nel 1940 Giovanni Incisa della Rocchetta, figlio della principessa Eleonora Chigi Albani della Rovere, grande studioso d'arte e discendente di quella famiglia che aveva collezionato e commissionato opere d'arte straordinarie, era il solo in grado di riconoscere un pezzo unico, un ritratto relegato nella villa di una nobildonna mantovana che ha da raccontare una storia, anzi un mistero durato quasi cinque secoli.
Nella sua opera Vite, il Vasari parla di un ritratto che Sua Santità Papa Alessandro VI, al secolo Sua Eminenza Rodrigo Cardinal Borgia, avrebbe commissionato al famoso pittore Pinturicchio (nome d'arte di Bernardino di Betto) in cui si sarebbe vista Giulia Farnese, amante del Papa Alessandro VI, nelle vesti della Madonna, con un Bambin Gesù benedicente in braccio e il Papa adorante, nell'anno domini 1492. Questo ritratto, secondo il Vasari, era collocato negli appartamenti papali. Il problema era che di tale opera non si trovava alcuna traccia, anche se il Vasari si era basato su documenti ufficiali che attestavano quest'incarico svolto dal Pinturicchio in quanto pittore della Corte Vaticana sotto cinque Pontefici. Ma se tutti i documenti parlavano chiaro.... dov'era l'affresco del Papa Alessandro adorante Giulia Farnese?
Se lo chiese anche il duca di Mantova Francesco IV Gonzaga, grande nemico dei Farnese che, per umiliarli, fece riprodurre quel affresco di cui parlava il Vasari con Giulia Farnese vergognosamente riprodotta come la Madonna e il Papa tanto biasimato ad adorarla. Ciò sembra sia stato possibile grazie al pittore Pietro Facchetti che, con il sostegno del suo mandante, il duca Gonzaga, si introdusse nel Palazzo Apostolico, corrompendo alcune guardie e servitori, e si fece svelare l'affresco, prudentemente coperto, per poter così realizzare la copia tanto desiderata dal duca Francesco per screditare i Farnese.
Il mistero divenne ancora più fitto quando, nel 1655, il Sommo Pontefice Alessandro VII, al secolo Sua Eminenza Fabio Cardinal Chigi, decise di ripulire la Chiesa dalle nefandezze di Papa Alessandro VII e così fece staccare e frammentare l'affresco. Così il Bambin Gesù delle Mani scompare, finché lo studioso di arte, discendente dei nobili Gonzaga, lo riconosce come frammento di un altro ritratto, una Madonna da tempo in possesso della sua famiglia da secoli. Il principe Giovanni Incisa della Rocchetta era quindi in possesso della Giulia Farnese che aveva fatto parte di quel affresco citato dal Vasari senza che se ne trovasse traccia.
Lettor.... questo è stato un mistero per cinque secoli che venne risolto così... con una serie incredibile di coincidenze tra eredità e sapienza. Un'avventura migliore di moltissimi libri e soprattutto vera.

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