giovedì 17 marzo 2016

La nostra era di ferro e ruggine

Lettor, 17 marzo, oggi ti parlo di quando, nell'anno 180 d.C., moriva il nostro Imperatore Marco Aurelio e gli succedeva il figlio Commodo.
Questo accadeva nella città di Sirmio, in Serbia.
Marco Aurelio, grande esponente della dinastia adottiva degli Antonini, da tempo impegnato nella guerra marcomannica contro le tribù germaniche dei Quadi e dei Marcomanni e i loro alleati Sarmati (Polacchi). Era l'Imperatore filosofo nonché l'ultimo massimo esponente degli Stoici che riportò nella sua opera "I Ricordi". Leggilo Lettor, ne trarrai moltissimo.
Suo figlio, l'inesperto Commodo, salì rapidamente al trono e corse subito a Roma per godere degli agi della sua corte. Il ritorno del sistema dinastico invece dell'adozione meritocratica fu il primo segno della decadenza che iniziò a colpire l'Impero proprio in quei tempi.
Lo storico Cassio Dione dice che un Imperatore come Marco Aurelio non ci fu più, e della sua morte disse, rivolto a tutti noi;
Fu il momento in cui la nostra storia scese da un tempo di oro e argento e salì su uno di ferro e ruggine.
Addio buon Imperatore, addio bel tempo della nostra storia.

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