domenica 13 marzo 2016

Racconto di Pasqua IX

“Che è mai questo? Una dottrina nuova insegnata con autorità. Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono!”
                                                                                              Marco, I, 27

Bauau era particolarmente abile ad infestare gli uomini, specialmente di notte. Per ubbidire al suo re, il demone nero prese un uomo che frequentava la sinagoga di Cafarnao, mentre al di là del lago di Tiberiade la sua legione compiva il suo assalto.
Lo scopo di Bauau era di raccogliere informazioni e controllare che gli uomini continuassero ad agire con l’avidità, l’ipocrisia e la rabbia che faceva parte del loro essere. Tutte queste azioni costituivano il regno in cui Bauau era diventato un potente signore. Tuttavia, quel giorno, quel generale di Dite sentì qualcosa di diverso nell’aria; si stava avvicinando qualcosa che non sentiva da tanto tempo. Lui era buio puro e perciò gli era più facile comprendere quando stava per arrivare la luce, una luce che non vedeva da tanto tempo.
Bauau sentì un tuono terribile venire dal lago, per gli uomini non era percepibile, ma per un essere della sua razza era evidente che il suo avversario aveva appena compiuto qualcosa di immenso che stava già facendo tremare le fondamenta del re del mondo.
Lo vide arrivare poco tempo dopo; era un uomo come tanti altri, camminava con un bastone, una bisaccia e abiti molto semplici. Ma agli occhi di Bauau e dei suoi simili era evidente il fatto che non era solo grande, era potente.
C’erano quattro uomini che lo seguivano, non erano come lui, erano uomini comuni in cui però lui aveva piantato qualcosa. Persino Bauau non riusciva a comprendere cos’era, ma era evidente che anche il suo avversario stava radunando le sue forze.
Entrarono nella sinagoga, un edificio in pietra con dei sedili posti lungo le pareti e dietro una lunga fila di colonne. Lui si sedette sulla pietra accanto alla porta e iniziò a parlare.
Parlava della Legge, parlava di Dio in una maniera che nessuno scriba, nessun esperto delle Scritture poteva imitare. Loro dicono cose già scritte, ripetono, ed è per questo che Bauau e i suoi simili erano riusciti a diffondere i loro inganni e le loro menzogne tra gli uomini, avvolte usando anche la semplice noia o un’incredulità che non scompare con la rilettura. Ma lui era diverso; diceva che il Regno dei Cieli era vicino e insegnava cose nuove; non ripudiare tua moglie, non uccidere, non vendicarti, non preoccuparti del domani, oggi ha già le sue angosce, non preoccuparti del tuo vestire o del tuo mangiare, cerca prima Dio e la Sua giustizia, poiché il Padre sa già che hai bisogno di queste cose e te le darà Lui in più.
Niente avidità, niente rancore, niente giuramenti… Bauau fu colto da una paura atroce perché moltissimi sudditi del suo re lo avevano già abbandonato. Fu allora che Bauau riconobbe l’uomo che aveva davanti, la disperazione colse il demone quando si rese conto di chi aveva davanti.
Dalla bocca dell’uomo che possedeva Bauau gridò contro il Maestro: “Che c’entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio.”
Non poteva essere! Non poteva essere già il tempo della Rivelazione!
Subito però il Maestro gli gridò contro: “TACI! ESCI DA QUELL’UOMO!”
Bauau provò un dolore immenso: era la sua natura, doveva ubbidirgli, era stato creato per ubbidire. Causò un grande dolore fisico a quel uomo che aveva posseduto, prima di uscire da lui e dirigersi verso l’Abisso, mentre tutti i presenti erano sbalorditi da colui che comandava anche agli spiriti immondi ricevendo da essi ubbidienza.
“Maestro- disse il buon Simone- lo hai cacciato?”
“Per questo sono venuto. Per liberare anche loro!”
Intanto Bauau era ridisceso giù nel grande Abisso e si era ripresentato al suo re.
“Cos’è successo?” chiese Lucifero.
“Mi ha ordinato di andarmene e io gli ho ubbidito” disse Bauau.
“Perché?”
“Perché non è un potente inviato dall’Alto Cielo. Lui è il Potente” rispose Bauau.
“Lo so… me lo ha dimostrato nel deserto.”
“Ma perché mi hai mandato a combatterlo? Sai bene che questa non è una guerra allora. Lui è come un uomo e noi siamo come un verme al suo confronto. Può un verme sconfiggere un uomo?”
“TACI!- gridò il Diavolo- IO  NON RINUNCERO’ AL MIO REGNO! MAI! Dimostrerò di avere ragione! Lo dimostrerò e libererò il Creatore dall’onta degli Uomini!”
Bauau era prostrato davanti al suo signore. Sapeva che erano già sconfitti, nel momento in cui era avvenuta la Concezione.
“La mia legione è ancora in avanguardia… agirà mio re. Ma io non combatterò ancora con lui. Mi ha già sconfitto… siamo già sconfitti mio re” disse l’Uomo Nero ritirandosi dal cospetto di Lucifero un’ultima volta.



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