venerdì 11 marzo 2016

L'ultimo Severo

Lettor oggi ti parlo del 22 marzo 222 d.C., quando i Pretoriani, le guardie dell'Imperatore, uccisero Eliogabalo, della dinastia dei Severi.
Eliogabalo era un adoratore del dio solare El-Gabal, dio solare di Emesa, sua città di origine in Siria. Fu un Imperatore molto criticato e particolarmente privo di rispetto per le tradizioni religiose romane e delle autorità del Senato. Nel 222 aveva adottato suo nipote Alessandro Severo che, a differenza del suo predecessore, si dimostrò particolarmente rispettoso verso il Senato e gli dei di Roma e di altri popoli.
Alessandro Severo era più o meno tredicenne quando salì al potere e furono sua nonna Giulia Mesa e sua madre Giulia Memea a condurre l'Impero come reggenti. Organizzò un concilium di sedici grandi sapienti per assisterlo nelle sue decisioni, uno di questi sedici era Cassio Dione Cocceiano, uno dei più grandi storici mai vissuti nella storia romana.
Alessandro Severo teneva nel suo tempio privato diverse raffigurazioni degli dei romani, degli Imperatori  divinizzati e sembra anche di Orfeo, Abramo e Cristo. Si dice che volesse addirittura dedicare un tempio a Gesù Cristo ma che cambiò idea quando uno dei suoi sacerdoti gli disse che c'era il rischio di troppe conversioni al Cristianesimo e che sarebbe stato necessario chiudere gli altri templi. Tuttavia l'Imperatore fece suo un motto che aveva sentito da un Cristiano; 
Quod tibi fieri non vis, alteri ne feceris- Non fare ad altri quello che non vorresti fosse fatto a te.
Il suo motto che fece incidere sull'ingresso del suo palazzo.
Morì assassinato da alcuni ufficiali militari nel 235 mentre avviava delle trattative di pace con delle pericolose tribù germaniche. Così finì la dinastia dei Severi a cui succedette il bellicoso Massimino il Trace.


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